Anche se abbiamo classificato attraverso gli otto atomi ogni fenomeno del nostro mondo mentale, è necessario precisare il modo in cui questi atomi possono interagire fra loro: quali sono le connessioni fra gli atomi? Come possono i pensieri influire sulle sensazioni, i ricordi agire sui pensieri, etc?
Le interazioni sono molteplici ed estremamente complesse.
Qui esamineremo i nostri “poteri”, cioè le relazioni causali tra un pensiero volitivo e le eventuali modifiche del mondo mentale connesse a tale pensiero.
Osservando direttamente la mia esperienza osservo che i poteri sono di cinque tipi:
Potere attentivo (l’attenzione:vedi)
Potere mnemonico (tutte le volte che al desiderio di evocare un fenomeno del passato appaiono alla mente i ricordi sensoriali e cognitivi adeguati a tale desiderio)
Potere evocativo (tutte le volte che al desiderio di immaginare un fenomeno non verificatosi in passato appaiono alla mente le conseguenti immaginazioni sensoriali)
Potere motorio (tutte le volte che desidero attuare un movimento corporeo e tale movimento si compie)
Potere analitico (l’applicazione delle leggi della logica ai fenomeni; anche se poi le leggi della logica forse non sono altro che astrazioni dalle regolarità osservate nell’esperienza, cioè rielaborazioni dei propri ricordi: il potere analitico sarebbe quindi un sottoinsieme del potere mnemonico ma su questo punto mi riservo di riflettere meglio in futuro).
Questi poteri sono un’opportunità immensa, sono ciò che ci permette di modificare il nostro mondo mentale (e non solo), e ciascuno di essi , oltre che essere la chiave di ogni nostra attività quotidiana, è sfruttato in opportuni esercizi meditativi: il potere attentivo negli esercizi di shamata (ovvero di attenzione focalizzata), e di vypassana (ovvero di attenzione aperta), oltre che nello Dzogchen; il potere evocativo nel tantra e nelle preghiere, ma anche in vypassana e Dzogchen, il potere motorio, attentivo ed evocativo nel pranayama e nelle varie posizioni yoga, il potere analitico nella comprensione cognitiva della Vacuità, il potere mnemonico un po’ in tutte le meditazioni.
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