mercoledì 22 ottobre 2025

Pratiche per chi è malato e per chi prova dolore

PRATICHE PER CHI È MALATO E PER CHI PROVA DOLORE 

(note tratte dalle sessioni di Domanda e Risposta con Garchen Rinpoche e Khenpo Tenzin; ho aggiunto alcune note dall’ipnosi medica)


Premessa importante: queste pratiche (che sono principalmente buddhiste, ma non solo, e che con opportuni accorgimenti possono essere esportate alle altre religioni) non vogliono spingere a gestire il dolore soltanto con la meditazione: rimane sempre essenziale rivolgersi a un medico per le proprie malattie. Tuttavia, nei momenti in cui la malattia dovesse provocare una sofferenza che momentaneamente non è controllata dalla terapia correttamente impostata, ecco cosa può fare un praticante.



1)KARMA

“Quando sei molto malata non è necessario che reciti una Sadhana, ma puoi anche solo ricordare la Divinità, pensare alla Divinità. Idealmente, ecco come praticarlo. Anche se la nostra malattia è molto dolorosa, essa è in realtà anche un buon amico, perché sta purificando il nostro Karma negativo, ciò che abbiamo accumulato, le emozioni afflittive. Quindi in ogni caso avremmo dovuto purificarlo prima o poi. Ora, essendo malata e sofferente stai purificando tutto questo Karma negativo, tutti questi oscuramenti. Questa è la prima cosa da capire, ma se questo fosse molto difficile da portare alla mente, porta semplicemente la mente alla Divinità” [vedi sotto]



2)PRATICA DELLA DIVINITÀ 

“Pensa alla Divinità, visualizzandola però fuori da te stesso, nello spazio: proietta la tua mente fuori, nello spazio e pensa alla Divinità come presente là nello spazio [altrove dice:”in una sfera di arcobaleno”,ndt] “Il mio dolore è in realtà mio amico”, tuttavia non riesci a sopportarlo, allora pensa alla Divinità, pensa alla Divinità con grande amore, fuori, nello spazio. E il tuo dolore si allevierà . Continua a ripetere questa pratica. Se pratichi così, anche se hai una malattia, essa non danneggerà la tua forza vitale: ciò significa che vivrai la tua vita fino al suo pieno compimento senza sperimentare una morte prematura. Anche se non sei capace di praticare sadhana o recitare mantra, semplicemente ricorda la Divinità in questo modo.”

[Minuto 39

https://www.youtube.com/live/QKyK2w96dfU?si=ySStFoJuNi6s28MB]



3) OM-AH-HUNG

“Recita l’Om-Ah-Hung vajra: quando inspiri pensa che tutte le benedizioni di tutte le forme di Buddha vengano inalate in forma di Om e si diffondano nel corpo e nella pancia, e poi pronunciando mentalmente “Ah” pensa che tutto il corpo è stato completamente bruciato, non vi è nulla di rimasto, e poi con “Hung” pensa che tutto ciò che c’è, è “Hung”, non vi è null’altro che Hung. Questo è di grande beneficio se lo pratichi ripetutamente. Io stesso ho molte malattie, molti disturbi e personalmente lo trovo di grande beneficio.”


3)G-TUMMO

“Praticando Tummo è positivo far in modo che i “venti” energetici dimorino a livello dell’ombelico. Un segno che i venti dimorano sempre a livello dell’ombelico è il fatto che, quando visualizzi la sillaba Hung all’ombelico, sentirai in tutto il corpo, con naturalezza, una sensazione pulsante connessa con “Hung” [ndr, sincrona con i polsi arteriosi]. Questa è la sensazione naturale di Om-Ah-Hung che vibra in tutto il corpo. Sono i venti sottili, non il respiro. Tutti i canali col loro “polso” riverberano con la sillaba “Hung-Hung-Hung…” e così via. Hung è il suono di questo “vento-energia”. Inoltre sei hai qualsiasi tipo di dolore o sgradevole sensazione, puoi visualizzare Hung in quella sede e sentire la vibrazione pulsatile attraverso quei canali, che sono i venti sottili, non i venti grossolani.”

[Gtummo e dolore, 1h e min26

https://www.youtube.com/live/QKyK2w96dfU?si=n6EppNKUAOoRYDVV]



4) TONGLEN (Khenpo Tenzin)

““Possano queste sensazioni dolorose purificare e alleviare le sensazioni simili di tutti gli esseri senzienti” Dicendo così spontaneamente generi la tua profonda, incommensurabile Bodhicitta, e inizi con questa motivazione ad accettare quel dolore, e accettandolo ti farà minor danno. Quando non riusciamo ad accettare queste sensazioni, cerchiamo di cacciarle via, e ciò accresce il dolore e il danno.”

[min 17 09sec https://www.youtube.com/live/yk26D2WdcvI?si=XDVa6vYhmQbrG5N4]


5)DISTRAZIONE meglio non  focalizzarsi sul dolore con self-grasping (non pensare per esempio “Io sono il mio mal di testa”) ma focalizzarsi su qualcosa di esterno


6)FIAMMA Immaginarsi fiamme nel corpo, specie nella sede dei dolori, visualizzarsi come infuocati. [Non trovo il link ma credo di averlo sentito dire a Garchen Rinpoche, ndt]


6b) Percepire tutti gli aggregati corporei come il proprio Yidam. (Khenpo Tenzin, Essence of Mahayana part 16 1h 18min)


7)PITTORE tecnica tratta dall’ipnosi medica (Regaldo, 2014). Immagina, mentre sei profondamente concentrato, che il tuo corpo sia una tela e tu sia il pittore. Dipingi le zone dolorose, proprio come se dovessi creare un quadro, che le rappresenti con la forma giusta e il colore giusto. Poi con calma ridipingi le stesse zone con il tuo colore preferito.


8)ACCRESCI IL SINTOMO 

Specie per la dispnea, sforzati per un attimo, in uno stato di concentrazione, di aumentare il tuo disturbo. (Regaldo, 2014). 


9) Pensare alla sofferenza degli altri esseri riduce la propria e fa crescere l’amore (Tara Enpowerment, 2020, min 36)


10) Visualizza il tuo Yidam laddove c’è la malattia: 

“Quando chiudo gli occhi, a volte appare un punto nero. Questo è in realtà un segno dell'inizio della cecità. Quei punti neri continuano ad apparire, e quando lo fanno, ricordo un insegnamento di Jigten Sumgon. Egli disse che si dovrebbe visualizzare la divinità nel luogo della propria malattia. Mi piace Tara, quindi penso che il punto nero sia Tara. All'inizio, c'era un foro piccolo come una capocchia di spillo all'interno del punto nero. Ora Tara appare sempre al suo interno. Come è questo da una prospettiva ultima? Normalmente, quando appariva il punto nero, avrei pensato: "Questo è un segno che diventerò cieco." La paura sarebbe sorta nella mente, e le cose sarebbero peggiorate. Ma quando appare Tara, non c'è paura; sono effettivamente felice. Quando sono felice, il mio sangue cambia, e la malattia scompare lentamente. Ha anche aiutato un po' il mio occhio. Questo è davvero ciò che accade, Tara appare. Per questo Jigten Sumgon disse: "Ovunque tu abbia una malattia, visualizza lì lo yidam; non pensare alla malattia." Ecco perché visualizzare la forma della divinità placa le impronte karmiche del corpo.”

Samadhi Empowerment, H.E. Garchen Rinpoche 2017


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