Alcuni studenti immaginari sollevano dubbi sull’altruismo, dialogando con un professore:
ANNA: “A volte le persone si comportano in modo estremamente sgradevole: come conservare intatto il proprio altruismo?”
PROF:”Il nostro altruismo per essere efficace dovrebbe essere incondizionato, cioè indipendente dalle sensazioni esterne. Altrimenti è troppo debole e fluttuante. Il trucco è pensare che si sta agendo non tanto per la felicità di quello sgradevole fenomeno/persona che appare in quel momento ai nostri sensi, bensì per la felicità dell’essere che si nasconde dietro a quel fenomeno. Dietro a un collega urlante si nasconde una persona , una persona che forse a volte farà del bene ad altri o che forse a casa tratterà meglio i suoi bambini se sarà di buon umore, una persona che inevitabilmente se sarà più infelice produrrà più infelicità intorno a sé...Quindi cerchiamo di amare non tanto quell’uomo o quella donna, ma la persona (e le persone) che si nascondono dietro di lui, nel presente e nel futuro....Ovviamente però bisogna sempre essere pronti a prendere forti contromisure contro chi danneggia in modo serio gli altri”
ROBERTO: “L’altruista non rischia costantemente di agire in modo masochistico?”
PROF: “Il masochismo può essere di due tipi: a breve e a lungo termine. Si definisce masochista a breve termine colui che accetta temporaneamente il dolore per la felicità di qualcuno. In questo senso l’altruista può ( e a volte deve) essere masochista. Ma il problema, ciò che va evitato, è il “masochismo a lungo termine”, il vero e proprio masochismo negativo, cioè quando il bilancio delle sensazioni nell’arco di anni è tutto a favore degli altri. Vediamo come evitare questo errore. Io credo che il modo più breve di trattare l’argomento sia fare uso della Controprova Kantiana, che ho ricavato in forma riadattata dai pensieri morali di Kant : “Quando si è in dubbio se un nostro atteggiamento sia altruistico o masochistico basta immaginarsi che lo stesso atteggiamento sia adottato da tutta la popolazione: se la società che ne emerge è positiva allora l’atteggiamento è altruistico, altrimenti masochistico (o egoistico)”. Per esempio: una donna crede che essere remissiva e accettare tutto (tradimenti e percosse) dal proprio marito sia altruistico, ma se applicasse la Controprova Kantiana si dovrebbe domandare: “Mi farebbe piacere se mia figlia subisse lo stesso da suo marito? Lo riterrei giusto? Riterrei bella una società piena di donne percosse e tradite?Non è forse migliore una società che permetta alla donna di liberarsi da questi tiranni?”. Giungeremo alla conclusione quindi che il vero masochismo è in realtà dannoso per tutti, una forma subdola e nascosta di egoismo.
(continua...)
(Da L’Anatomia delle Emozioni di D. Corvi https://davidecorvi.blogspot.com/2020/04/gli-atomi-esperienziali-un-contributo.html?m=1 https://pensieridiunlettore.blogspot.com/?m=1)
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